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Teca II.3 Snorri Sturluson, Edda

Snorri Sturluson, Edda, udgiven af Finnur Jónsson, København,

Universitetsboghandler, 1900. 

FIL.GERM. IV 98

L’Edda Snorra Sturlusonar, conosciuto anche come Edda in prosa, è uno dei più celebri testi medievali norreni, dedicato alla mitologia degli antichi popoli vichinghi (scaldica).

Composto in Islanda tra XII e XIII secolo, si articola in quattro sezioni: Il Prologo, un resoconto eufemizzato degli dei norvegesi; Gylfaginning (L’Inganno di Gylfi), in forma di domande e risposte; Skáldskaparmál (dialogo sull’arte poetica); Háttatal (enumerazione dei metri di versificazione), che discute la composizione della poesia scaldica tradizionale.


Si espone una pagina che ha per oggetto il Ragnarok, l’evento più importante della mitologia scandinava. Esso segna la fine dei tempi: gli Dei si scontrano con i giganti in una battaglia dalla quale nessuno uscirà vivo; non vi è nulla che gli Dei possano fare per impedirlo. Terra e Cielo bruceranno. Il Ragnarok è anche il mezzo con cui l’universo, ormai purificato, potrà iniziare un nuovo ciclo cosmico. In altre parole, la creazione e la distruzione sono i punti dell’estremità dove non si può giungere all’uno senza l’intervento dell’altro.


Nel breve ma significativo passo tratto dall’Edda, si fornisce una spiegazione del Valhalla (dall’antico norreno Valhöll), grande e maestosa sala del mondo divino governato da Odino. L’ambita sala viene raggiunta dai guerrieri meritevoli dopo la morte.

Nello specifico in queste righe Gangleri, leggendario re svedese, crede che il Valhalla sia sovrappopolato. Quest’ultimo si domanda inoltre come  i guerrieri trascorrano il loro tempo e Har, uno dei conversatori di Odino,

racconta che ogni giorno avessero luogo nella sala duelli e banchetti.