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Teca VIII.3 William Shakespeare, Macbeth
William Shakespeare, Macbeth, edited by Kenneth Muir, Cambridge University Press, 1966 (Shakespeare surbey: an annual survey of Shakesperian study and production, vol. XIX).
INGL. A. SHAK. C.56 (XIX)
La tragedia più breve e sanguinosa di Shakespeare, Macbeth racconta la storia di un coraggioso generale scozzese (Macbeth) che riceve da un trio di sinistre streghe la profezia che un giorno diventerà re di Scozia. Consumato da pensieri ambiziosi e spinto all’azione da sua moglie, Macbeth uccide il re Duncan e si impadronisce del trono. Tormentato dal senso di colpa e dalla paura, egli diventa un sovrano tirannico, costretto a commettere sempre più omicidi per proteggersi dall’inimicizia e dal sospetto. Il bagno di sangue spinge rapidamente Macbeth e Lady Macbeth all’arroganza, alla follia e alla morte.
Macbeth non è la tragedia più complessa di Shakespeare, ma è sicuramente uno delle sue più potenti ed emotivamente intense. Mentre Amleto ed Otello esplorano meticolosamente le difficoltà intellettuali affrontate dai loro protagonisti e le sottili sfumature che caratterizzano i suoi soggetti, Macbeth è piuttosto una corsa folle e rocambolesca tra schizzi nitidi e frastagliati di temi e personaggi.
Si espone il primo atto del Macbeth.
Nell’esordio appare il celeberrimo motto «il bello è brutto ed il brutto è il bello», pronunciato nella prima scena dalle tre streghe.
Nella seconda scena, il re di Scozia, Duncan riceve aggiornamenti dal capitano circa l’andamento del conflitto in corso. Il sovrano viene a sapere che quando la battaglia sembrava ormai persa, Macbeth era riuscito a ribaltare le sorti dello scontro, contrastando le truppe dei ribelli.
Per aver salvato la corona di Scozia, Macbeth conquista il titolo di conte di Cawdon.