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Teca VI.4 Gli Asolani di Pietro Bembo
Pietro Bembo, Gli Asolani, Venezia, Comin da Trino, 1540.
B.L. F.MAR. 8.04 BEMB.
Questo volume contiene Gli Asolani, una raccolta di tre libri scritti da Pietro Bembo (1470-1547) in forma di dialogo e composti tra il 1497 ed il 1502 (la prima edizione fu pubblicata nel 1505 da Aldo Manuzio).
L’opera è importante, più che per il valore contenutistico (in cui l’amor platonico, esaltato da Lavinello, sovrasta quello terreno dei primi due interlocutori), per quello invece linguistico: già da giovane, Bembo intravedeva nella prosa boccacciana un modello linguistico da adottare, che verrà formulato e teorizzato negli anni successivi nelle Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua (1525). Gli Asolani furono dedicati a Lucrezia Borgia.
Si espone l’incipit del primo libro de Gli Asolani di Pietro Bembo (1470-1547). Ispirandosi ai dialoghi classici latini, in forma di prosimetro, e dotando l’opera di una cornice narrativa (per la quale è certamente modello il Decameron di Boccaccio), l’autore apre la sua trattazione sulla natura e gli effetti del sentimento amoroso dando la parola a Perottino, l’amante deluso, che descrive l’amore come fonte di amarezza.
Si espone l’incipit del secondo libro de Gli Asolani di Pietro Bembo (1470-1547). Qui il protagonista è Gismondo (il personaggio più vicino a Bembo), l’amante felice, che confuta le affermazioni di Perottino e descrive l’amore come un sentimento positivo e nobilitante.