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Teca VII.2 Edith Bruck, Versi vissuti

Edith Bruck, Versi vissuti: poesie (1975-1990), a cura di Michela Meschini, Macerata, Eum, 2018.

LE. IT. A BRUC. T2 (Ter.)

Con l’autografo e la dedica dell’autrice Edith Bruck, questo volume è un unicum ed un pezzo pregiato dell’Ateneo di Macerata. Esso riunisce le tre raccolte di poesie che la poetessa ha pubblicato nell’arco del quindicennio 1975-1990: Il tatuaggio (1975), In difesa del padre (1980), Monologo (1990), che costituiscono l’intera o quasi sua opera poetica. 

Questo libro ha il merito di aver rimesso in circolazione poesie dell’autrice non più reperibili, o non più facilmente reperibili. Tutta l’opera di Bruck è segnata da una forte unità e coerenza nei contenuti e nella postura espressiva. Bruck si muove tra esperienza e memoria e fa del presente una continua chiave d’accesso per il passato (e viceversa). 


La dedica autografa dell’autrice Edith Bruck (1931 – ), posta nell’occhietto del volume Versi vissuti: poesie (1975-1990). «A Marisa e Michela che hanno voluto e riportato alla vita le mie poesie. Con affettuosa gratitudine. Edith».


La poesia Infanzia di Edith Bruck (1931 – ), raccolta in Versi vissuti: poesie (1975-1990). Come scrive l’autrice: «Nascere per caso, nascere donna, nascere ebrea è troppo in una vita sola».


La poesia La solitudine è profonda di Edith Bruck (1931 – ), raccolta in Versi vissuti: poesie (1975-1990). Parlando dei versi di Bruck, Michela Meschini (curatrice del volume e ricercatrice presso l’Università di Macerata) ha detto: «La ricchezza della poesia di Edith è in gran parte contenuta nel cortocircuito che si crea attraverso uno stile elegante e per niente prosastico e un linguaggio di una forza lancinante, fra il dolore e la rinascita».