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Teca VIII.4 Stihotvorenija, Anna Achmatova
Anna Achmatova, Stohotvorenija, Moskva-Leningrad, Sovetskij pisatel’, 1965.
RICCIO 021.1 66
Il volume Stohotvorenija raccoglie l’intera produzione poetica di Anna Achmatova (dal 1909 al 1965). La poetessa russa (che in verità preferiva essere chiamata “poeta”), è stata una dei principali esponenti dell’acmeismo, movimento letterario russo nato nel 1910 in opposizione al simbolismo.
Il suo canzoniere registra con semplicità la sua vita sentimentale e la sua condizione di donna. Assieme ai versi d’amore, non meno notevoli sono quelli in cui canta con naturalezza motivi della fede ortodossa, o quelli in cui adombra disastri e angosce degli anni di guerra e di rivoluzione in Russia.
Molti hanno affermato che la scala tematica dell’Achmatova è ristretta “come una striscia di luce entrata in una stanza buia”. Il pregio della sua poesia non è tanto nei temi quanto nello scorcio visivo. Dopo le prodezze del simbolismo l‘autrice porta nella poesia russa una sintassi mormorata, uno stile da camera che si avvale di un lessico giornaliero. Una parsimonia espressiva che si riflette nella concisione delle immagini. Le pagine della “poeta” sono legate alla pronuncia e sembrano specchiare una mimica discorsiva, un sistema di gesti verbali. La poesia si articola in una conversazione con un interlocutore immaginario, tipica è infatti la consuetudine di aprire una lirica con una congiunzione, quasi continuando un discorso iniziato. I periodi brevissimi succedono a scatti, frequente è l’omissione del verbo e del pronome, i passaggi bruschi danno alle sue frasi carattere di linguaggio parlato.
Si espone il prezioso autografo di Anna Ahmatova apposto nell’occhietto della sua raccolta di versi. Esso contiene la dedicata a Carlo Riccio, critico sagace nonché raffinato traduttore e professore di lingua e letteratura russa all’Università di Macerata sino al 2005. Riccio si è occupato con particolare dedizione allo studio ed alla traduzione della produzione di Anna Ahmatova, che ebbe modo di incontrare nel 1965 a Leningrado.
“Милому Карло, чтобы он читал её в пути. дружески, анна ахматова, 3 октября 1965, леннград” (Al caro Carlo Riccio, Da leggere strada facendo, Con amicizia, Anna Ahmatova, 3 ottobre 1965, Leningrado).
Si espone il componimento Данте (Dante), tratto dalla medesima raccolta. Sulla poetica dell’autrice ebbe particolare influenza la produzione dantesca, come testimonia il filosofo Vladimir Kantor: «Quando chiesero ad Anna Achmatova, la matriarca della poesia russa, “Lei ha letto Dante?”, con il suo tono da grande regina della poesia rispose: “Non faccio altro che leggere Dante”».