III. Viaggi auspicati, viaggi mancati (Teca III)
Quando, il 31 marzo del 1787, Domenico Troili inaugurò con una solenne orazione (Teca III 1) l’apertura della prima biblioteca pubblica e universitaria di Macerata (nucleo originario dell’attuale Biblioteca Mozzi Borgetti), ubicata nei locali dell’ex Collegio dei Gesuiti, i cui fabbricati erano stati incamerati dal Comune dopo la soppressione dell’Ordine, immaginava di dare vita a un luogo che divenisse simbolo ideale e concreto del progresso civile, sociale e intellettuale della città. Da bibliotecario consapevole e accorto, che vantava una lunga frequentazione con Girolamo Tiraboschi, egli salutava l’evento come un momento grandioso: i libri che questa sede avrebbe custodito e messo a disposizione pro usu publico sarebbero stati tappe di tanti viaggi nell’universo della ricerca, crogiuolo di idee, occasioni per soddisfare la curiosità.
Ma i libri viaggiano con l’uomo, sul veicolo della lettura. Quando ciò non avviene, il viaggio è mancato. Così capita di imbattersi in volumi importanti, come l’elogio della città di Padova di Michele Savonarola (Teca III 2), pubblicato nella celeberrima collana dei Rerum Italicarum Scriptores (monumento scaturito dal pensiero illuminato di un contemporaneo di Troili, Ludovico Antonio Muratori), intrappolato in pagine ancora chiuse, perché nessuno lo ha mai letto. È tempo di liberare questa voce soffocata.